LIGURIA PRIDE IL GIORNO PRIMA DELLE ELEZIONI? NO, GRAZIE
Genova non sfugge alla propaganda pro-gender e LGBT. Si celebra un’inutile “giornata internazionale contro l’ omolesbobitransfobia “ (da scrivere tutto attaccato, a credere al neo-lessico del quotidiano cittadino) ed avremo una strada color arcobaleno nel centro storico genovese, vicino ai Giardini Luzzati. Come se la città – e in particolare il suo degradato centro storico – non avessero altri problemi e altre priorità che la lotta contro inesistenti discriminazioni per motivi di “genere” e “orientamento sessuale”, per dirla ancora nella neolingua politicamente corretta.
C’è di più, e la perplessità aumenta sino all’aperta contrarietà: l’11 giugno la città sarà teatro del Liguria Pride, la manifestazione degli attivisti omosessuali, transessuali e LGBT, che torna dopo il biennio dell’epidemia. Nulla in contrario in sé: ognuno ha il diritto di manifestare e noi difendiamo sempre la libertà di pensiero, pur se condanniamo gli eccessi esibizionistici che spesso caratterizzano tali eventi che talora sfociano in provocazioni e aperta irrisione dei sentimenti altrui, civili e religiosi. Ma credere nella libertà impone di accettare anche ciò che non piace.
Ciò che ci stupisce negativamente è la data. Possibile che le autorità preposte all’ordine pubblico (Prefettura, Questura) non sappiano che sabato 11 giugno è la vigilia di una giornata elettorale, e che dovunque il giorno prima delle votazioni è quello del silenzio, della pausa, della riflessione prima del voto? A Genova, oltreché per cinque referendum di grande rilievo, sceglieremo il sindaco. La manifestazione LGBT inevitabilmente, a suo modo e in maniera per molti sgradevole, prenderà posizione. Possibile che non fosse possibile anticipare o posticipare il legittimo diritto di manifestare della comunità LGBT?
Esiste ancora, forse, la possibilità di rimediare, prendendo atto che il Liguria Pride non è un evento turistico, ludico o culturale, ma una manifestazione dai precisi obiettivi politici. Inoltre, siamo davvero certi che le persone omosessuali siano e si sentano maggioritariamente rappresentate dalle associazioni che organizzano il Liguria Pride?
Chiediamo alle autorità competenti di tenere conto della particolarità ( e degli obblighi) del sabato pre-elettorale e disporre un cambio di data, in ossequio alle regole della giornata di silenzio, per una manifestazione dai chiarissimi contorni politici.
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