Tra vaccini, tamponi e segnalazioni (mancate)

Fase 1. Scoperta la propria positività, “il nostro amico” chiama, per evitare di divenire “untore”: viene chiuso in casa, in attesa dell’arrivo della ASL. Avendo persone vicine, anche queste vengono poste in quarantena preventiva, nonostante non vi siano sintomi.

Per velocizzare la pratica e “liberare” chi peraltro non ha motivo di essere segregato poiché risultato negativo in farmacia, chiede se possibile effettuare il tampone alla “croce”: 100 euro per la certezza. A domanda viene lui detto che il risultato sarà comunicato e risulterà al medico curante… oppure no! Il medico è completamente allo scuro, non ha ricevuto evidenze e difatti, dopo qualche giorno, arrivano i medici della ASL per effettuare il tampone all’amico. Dopo 24 ore – poco più – il risultato conferma l’avvenuto contagio (sempre senza sintomi). Nel frattempo è già passata una settimana… a questo punto è il turno di coloro che vivono in casa con lui, perché per loro lo stesso giorno per cui la ASL si è recata dall’amico, non era logicamente utile. Si sarebbe dovuto aspettare ancora… Salvo poi, per un lungimirante, chiedere ai medici pervenuti di venir meno alla prassi burocratica e utilizzare lo stesso momento per tamponare tutti.

 

Fase 2. Per curiosità l’amico effettua la prova di validità del Green Pass… tutto regolare. Dopo 5 gg arriva un messaggio di revoca temporanea dello stesso. Sembra giusto. Anzi, finalmente! Passano 12 ore e per curiosità… beep, il documento risulta ancora valido.

Quindi, se non fosse per coscienza, la persona potrebbe tranquillamente recarsi in luoghi pubblici senza rischio di essere scovato (reato penale, lo ricordo) perché nessuno avrebbe avuto modo di verificarne segnalazione e positività…

 

Fase 2-bis. Sapevate che dopo 21 giorni, indipendentemente dal tampone, c’è il liberi tutti? Pare non si sia più contagiosi, anche si fosse ancora positivi… sarà come la durata del tampone? Palesemente decisa a tavolino, o come la durata del vaccino, anch’essa decisa su basi non scientifiche e difatti modificata a seconda delle esigenze?

 

Fase 3. Il dubbio. Quel che mi chiedo è: in quanti con piccoli sintomi riconducibili ad un malanno stagionale o addirittura senza nulla, continuano la propria vita? Credo molti e sarebbe anche giusto: siamo praticamente tutti vaccinati, ci hanno detto che sarebbe stato risolutivo, hanno creato lotte con cattivi e portatori di morte (novax) e buoni che (in netta contraddizione con quanto affermato) rischiano la morte per colpa dei demoni che scendono in piazza.

Intanto le strade si affollano, gli autobus pullulano di gente fino alla al 20 dicembre – quando si parla di obbligo di mascherina ovunque (peccato che la settimana prima fossimo tutti accalcati nei negozi) in un escalation che porta a minacce di chiusure e, scongiurate perché evidentemente inaccettabili, ad obbligo di ffp2 per cinema, ristoranti e stadio e… tamponi! Quegli stessi tamponi demonizzati, che dovevano essere “non validanti”, che si volevano abolire quale strumento per ottenere il GP e che oggi ci dicono andrebbero resi obbligatori in alcuni luoghi. Qualcosa mi sfugge.

 

Fase 4. La constatazione. Un terrorismo mediatico dilagante che porta centinaia di persone a fare code interminabili per tamponi spesso inutili che paradossalmente crea quegli assembramenti che ci dicono di evitare. Zangrillo li ha chiamati giornalisti e scienziati innamorati del Covid. E credo le luci della ribalta e le poltrone da conservare il più a lungo possibile alimentino questo amore.

 

𝗣𝗿𝗼𝗿𝗼𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗲𝗺𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 fino al termine massimo, quello indicato dall’OMS, 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗳𝗼𝗿𝘀𝗲 indicativo di una gestione pessima dell’emergenza, 𝗹’𝗮𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝗮𝗹𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼?

Se così non fosse, sarebbe forse lecito pensare il motivo sia altro: 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗴𝗼𝘃𝗲𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝘀𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮 𝘅 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼 𝘀𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝘀𝗶 𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮…

Ma cosa faranno quando il termine massimo sarà scaduto per arrivare al 2023?

 

Fase 5. Sono conscio dei rischi. Dobbiamo tutelarci, è indubbio: soprattutto dobbiamo pensare agli anziani, agli immunodepressi, gli unici che veramente restano in pericolo e già devono affrontare, come ogni anno, i pericoli dell’influenza. E’ giusto mantenere precauzioni attive. Ma il GP non sembra strumento idoneo se resta valido anche quando si è positivi!